Per quanto la Chlamydia provochi una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse,molti non ne conoscono neanche il nome.
La Chlamydia ,dal greco chlamis ovvero “spalle coperte da un mantello” è un parassita endocellularesimile ai batteri,che colpisce esclusivamente gli umani.
Fu isolato per la prima volta nel 1963;prima di allora si pensava ci si trovasse di fronte a un virus.
Il suo ciclo biologico,piuttosto complesso,si esplica attraverso due entità diverseper morfologia e funzione:il corpo elementare extracellulare,che è l’unità infettante,e il corpo reticolare intracellulare che è la forma replicativa.
La Chlamydia ,dopo aver parassitato l cellula,moltiplicandosi all’interno di essa ne provoca la lisi.
A volte i meccanismi di difesa dell’ospite impediscono la moltiplicazione del microrganismo,che resta però nella cellula e viene trasmesso da cellula madre a cellula figlia .
In questa fase la sintomatologia dell’infezioneè molto attenuata o del tutto assente.Le forme cliniche latenti, e perciò non trattate, rappresentano una sorgente inesauribile di trasmissione dell’infezione nell’ospite,provocando infezioni persistenti caratterizzate da sviluppo incompleto del microrganismo con sporadica produzione di di corpi elementari e da scarsa risposta immunitaria.
Si sa che oltre il 50%delle infezioni da Chlamidia negli uomini e nel 75% nelle donne .Rimangono non diagnosticate a causa di sintomi scarsi o assenti o per caratteristiche cliniche modificate da infezioni secondarie o da trattamenti antimicrobici inadeguati che possono portare ad una apparente guarigione , con persistenza del microrganismo in uno stato di latenza.
La sede primaria dell’infezione è in genere la cervice uterina dove il microrganismo determina,in un caso su quattro,un’infezione cronica asintomatica.